Archivio 2016

Emilia Coccolo Chiriotti, grande giornalista e straordinaria presenza del dolciario artigianale ci parla di economia, orizzonti e sviluppi internazionali del settore. Con un punto sempre centrale: la formazione degli studenti di pasticceria

di Cesare Trevisani

Il nome di Emilia Chiriotti rappresenta per il dolciario artigianale e per SIGEP un riferimento assoluto. E il suo contributo professionale al successo della manifestazione non manca mai, anche a distanza. È lei che ha tracciato la strada che ha portato allo straordinario sviluppo del settore, ed è sempre lei che i più grandi maestri pasticceri tengono ancora come riferimento per capire le tendenze e anticipare le direttrici di sviluppo della pasticceria in tutto il mondo.

A SIGEP 2016 sono stati festeggiati i 25 anni di Sigep Giovani, il concorso dedicato ai talenti che vanno formandosi nelle scuole italiane. Occasione imperdibile per chiederle un commento. “Ricordo con enorme piacere l’origine di questa iniziativa – ci racconta – Sigep Giovani scaturì da un colloquio con la dirigenza della Fiera di allora perché condividevamo l’idea che fosse necessario dare valore a ciò che avveniva nelle scuole. Quel marchio di fabbrica è rimasto in questi anni e grazie alla determinante collaborazione dei Maestri Fulvio Scolari e Luciano Pennati il progetto si è sempre arricchito attraverso i contributi professionaldi tutti coloro che vi si sono poi avvicinati”.

Qual è il segreto?

Condividere una passione, che può diventare una professione, con tutti gli attori: studenti, docenti, aziende e grandi Maestri. Tutti coinvolti, tutti protagonisti”.

Cosa ha significato per lei, professionalmente e umanamente, incontrare i giovani partecipanti al concorso e vederli immersi in un salone come SIGEP, manifestazione che lei ha contribuito in modo sostanziale a far divenire leader al mondo?

È un’enorme soddisfazione vedere riuniti e dialogare, con l’obiettivo dell’arricchimento del proprio sapere, tutte queste componenti. Mi ha sempre colpito l’attenzione, la concentrazione dei ragazzi, sempre disciplinati e corretti. Questo clima è rimasto tale anche quando Sigep Giovani è diventato un concorso competitivo, perché è sempre la scuola il riferimento, non il protagonismo del singolo”.

Ha ricordato Luciano Pennati e Fulvio Scolari. Quale virtù fondamentale le piacerebbe che i giovani ereditassero da loro?

Sono due personaggi straordinari. Fulvio Scolari ha trasmesso metodo e rigore, la grande cultura e l’attenzione al dettaglio. Luciano Pennati era il poeta creativo, ma sempre all’insegna della concretezza. Due nonni per i ragazzi, uniti tra loro da un tratto di signorilità e di riguardo. Uno stile che ha fatto scuola. Aggiungo Samuele Calzari, che oggi coordina il Premio, che ha recepito il giusto spirito. E mi consenta di ricordare il premio in memoria di Luciano Mignami, della scuola di Trevano nel Canton Ticino, sempre presente a SIGEP: lui fu un precursore dell’internazionalizzazione della manifestazione”.

La pasticceria reclama giovani e qualificati collaboratori per sostenere un mercato in crescita. Quali requisiti servono per soddisfare questa domanda?

Essere un po’ Pennati e un po’ Scolari. Chi esce dalla scuola con un diploma sappia che è solo il primo passo: arte, creatività e rigore, questa è la pasticceria e lo si impara cammin facendo. Non è un dosaggio chimico… Ecco, vorrei dare un significato corretto al rigore, che è armonia… Paragoniamoci alla composizione musicale, c’è creatività e rigore”.

Che sensazioni le trasmette SIGEP?

SIGEP è un salone mondiale, fatto da un’enormità di eventi, da quelli internazionale a quelli più piccoli, tutti all’insegna dell’esaltazione della professionalità. Poi le aziende con loro processo innovativo offrono un contributo decisivo. Il clima che ho vissuto, e che ora mi raccontano, è un altro segreto del suo successo, insieme alla capacità di accompagnare alla crescita tanti settori della pasticceria e della gelateria”.

Pasticceria Internazionale ha rappresentato un punto di riferimento e un osservatorio sul settore e oggi, nel solco del suo grande insegnamento, sua figlia Livia sta conducendo la rivista verso nuovi traguardi: da quale parte del mondo vede segnali di forte impulso per il comparto?

La testata è davvero un grande termometro, insegna dove va il mondo della pasticceria. I concorsi hanno generato uno scambio straordinario di conoscenza, perché la presenza dei grandi Maestri esprime un’altissima opportunità. Mentre in Europa siamo abbastanza abituati a questo dialogo fra saperi, ora ciò si sta trasferendo ad altri continenti, anche grazie a SIGEP. Se devo dire dove andrà il settore penso al Nord Africa e al Sudamerica, ma anche in Asia c’è un fermento appassionante”.

Chi è Emilia Coccolo Chiriotti

Dopo la laurea in lettere moderne, inizia a collaborare con la Chiriotti Editori, specializzata in riviste e libri di tecnologia alimentare. Nel 1978, con il marito Giovanni, fonda la rivista Pasticceria Internazionale, diffusa in oltre 70 Paesi. Nel 2001, con la figlia Livia, dà vita al magazine Pasticceria Internazionale WorldWide  Edition, in inglese, che oggi è un diffuso webzine. Negli anni, cura la nutrita collana Pasticceria, sempre per Chiriotti Editori.

Il suo lungo coinvolgimento non è solo rivolto al lavoro editoriale, ma anche alla valorizzazione dell’arte dolciaria artigianale attraverso concorsi, incontri, demo, eventi… Per il suo costante impegno nella costruttiva condivisione fra culture dolciarie dal maggio 2010 è Chevalier de la Légion d’Honneur.