Archivio 2016

Emilia Guarnieri, ha annunciato il titolo della prossima edizione (18-24 agosto '17). Una frase dal “Faust” di Goethe: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”.

 

Il Meeting di Rimini si è chiuso lo scorso agosto ma già si pensa al prossimo. E, alla conferenza stampa conclusiva della 37^ edizione della manifestazione internazionale per l'amicizia fra i popoli, il presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, ha annunciato il titolo dell'edizione 2017. E' una frase tratta dal “Faust” di Goethe: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. Date: da venerdì 18 a giovedì 24 agosto.

Così, il portavoce e capo ufficio stampa del Meeting, Stefano Pichi Sermolli: “Nel complesso possiamo confermare intorno alle 800mila presenze, come negli ultimi anni, quelle registrate dal Meeting 2016”. Un altro dato: “Tra le 8mila e le 10mila persone al giorno si sono collegate con le dirette streaming della manifestazione”.

L'edizione di quest'anno, purtroppo drammaticamente segnata negli ultimi due giorni dalla tragedia del terremoto nel Centro Italia, è stata all'insegna dello slogan "Tu sei un bene per me". E di una parola : dialogo, fortemente sottolineata nel messaggio di saluto da Papa Francesco.

Di grande spessore l'intervento inaugurale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "L'altro ci conduce meglio al domani", ha detto. "Per spezzare la catena dell'autoreferenzialità, [...] è necessario dare il giusto valore all'altro. Dare valore al dialogo. Mettere insieme le speranze e l'amicizia. [...] Anche per questo è vero che… tu sei un bene per me". E poi, direttamente rivolto ai tanti giovani presenti nel grande Auditorium allestito a Rimini Fiera: "Siete una risorsa preziosa per la nostra società".

Nella settimana dal 19 al 25 agosto 2016 tante altre testimonianze hanno corroborato questa affermazione, estendendo l'invito ad aprirsi all’altro, che non impoverisce lo sguardo ma, anzi, rende più ricchi.

A partire dall'abbraccio tra Maria Grazia Grena e Agnese Moro con Adolfo Ceretti, alla testimonianza sulla vita dei cristiani in Medio Oriente di Camillo Ballin, Vicario apostolico dell'Arabia del Nord, dalla mostra dedicata al tema dei migranti al dialogo con il Presidente Romano Prodi e S.Ecc. Silvano Maria Tomasi. E ancora: il racconto di Moncef Ben Moussa, Direttore del Museo del Bardo, Tunisia, di Mohamed Fadhel Mahfoudh, Premio Nobel per la Pace 2015, dell'Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, e di Padre Firas Lutfi, Vice parroco di San Francesco ad Aleppo in Siria, il dialogo con il rabbino Eugene Korn su ebrei e cristiani come partner nella redenzione del mondo e con l'ortodosso Legoyda sull'abbraccio tra Francesco e Kirill che ha cambiato la storia.

Anche l'analisi sul futuro dell'Europa di Jan Figel, Commissione per la promozione della libertà religiosa e di credo al di fuori dell'Unione, e del professor Joseph Weiler, e quella sull'Islam europeo del Gran Muftì di Croazia, Aziz Hasanovic, e di Wael Farouq, sono state l'occasione di testimoniare che l'altro è un bene.

Tutti protagonisti: dagli oltre 3000 volontari, che sono arrivati da diversi Paesi del mondo, ai circa 270 relatori, i curatori delle mostre e anche gli interpreti del mondo dell'economia, dell'imprenditoria, della politica e le aziende.