Archivio 2016

Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì e Cesena nominato al vertice di Unioncamere Emilia-Romagna che rappresenta gli interessi delle nove Camere di Commercio della Regione

Intervista di Brunello Cavalli

Presidente Zambianchi, quale ruolo mantiene il sistema camerale nel sostegno all’economia del territorio soprattutto in una fase di perdurante difficoltà economica?

“In un quadro generale ancora complesso, come evidenzia anche l’ultima indagine congiunturale relativa ai primi tre mesi del 2016, prosegue, seppur moderata, una fase di crescita. Purtroppo persistono difficoltà, specie per le imprese minori, ma il sistema manifatturiero regionale è pronto a tornare ad accelerare, se la situazione economica potrà giovarsi di condizioni più favorevoli. Dobbiamo essere pronti per affrontare un’economia lenta in termini di aumento del PIL, ma che va veloce per quanto riguarda i fattori che incidono sulla competitività delle imprese e dei territori. Il sistema Camerale, sulla base delle analisi e delle ricerche sull’economia dei territori, continua a sostenere a 360 gradi le imprese, per favorire lo sviluppo competitivo, l’occupazione e il credito. In questo senso, centrale è il supporto per aiutarle a trovare prospettive nell’innovazione e nella ricerca di nuovi mercati. A questo riguardo, il Sistema Camerale si propone come partner nella progettazione degli strumenti di intervento e braccio operativo sulle iniziative attraverso la propria rete strutturata di assistenza alle imprese e l’elaborazione delle proprie banche dati”.

Come intende caratterizzare l’Unioncamere Emilia-Romagna nel suo mandato?

“Il mio sarà un impegno forte, perché credo nel ruolo dell’Unione regionale come facilitatore nello sviluppo delle strategie di sistema e attore fondamentale delle relazioni tra la Regione e le Camere, strumenti attivi sui territori. Sono un fautore convinto del gioco di squadra e quindi con i colleghi presidenti ci impegneremo per supportare in modo fattivo le imprese che stanno, tra tante difficoltà, fronteggiando una situazione senza precedenti. Porterò avanti il lavoro intrapreso fino alla scadenza del mandato con l’obiettivo di riposizionare l’Unione Regionale alla luce di quanto stabilirà il Decreto attuativo dell’art. 10 della legge di riorganizzazione dell’intero Sistema Camerale. Potranno essere tre le linee guida: rafforzamento del già proficuo rapporto con la Regione, progettazione di bandi europei, vendita di servizi”.

Importante componente dell’economia regionale è il sistema fieristico che costituisce un punto di forza per la promozione delle imprese. Dal suo osservatorio privilegiato che parere ne ha?

“Credo nella validità di una operazione che avvii un percorso con traguardo finale una holding unica delle fiere  regionali. A patto che serva a razionalizzare il sistema ponendo fine alle competizioni interne. E’ necessario un rapporto più stretto tra le società fieristiche emiliano-romagnole per realizzare sinergie che possano produrre risultati. Il via libera all'integrazione tra le Fiere di Rimini e Vicenza non lo ritengo un ostacolo alla nascita di un sistema regionale del comparto, e perché no, anche multiregionale, ma una opportunità per l’intero territorio emiliano-romagnolo. Ritengo che ormai le nuove tecnologie e la globalizzazione portino a mettere in campo strategie di ampliamento degli orizzonti, mai di costruzione di muri o difesa perimetrale dei territori”.