Archivio 2016

Le sfide dell’economia digitale e quelle della solidarietà secondo Luisa Todini, presidente di Poste Italiane, imprenditrice e donna attenta al sociale

 

Intervista di Andrea Barbieri

Dottoressa Todini, con quale stato d’animo ha accettato la presidenza di Poste Italiane?

Poste Italiane è l’azienda più vicina agli italiani nella loro quotidianità e rappresenta essa stessa un simbolo della storia e del futuro del nostro Paese, con cui condivide oltre 150 anni di impegno. Di qui l’orgoglio di essere alla guida di una grande realtà, fatta di oltre 140 mila donne e uomini e forte di una rete capillare che tocca in pratica tutti i Comuni d’Italia. Orgoglio cui si aggiunge anche grande rispetto e dedizione, perché attraverso Poste Italiane il nostro Paese potrà essere più semplice, moderno, inclusivo”.

Sotto la sua guida Poste Italiane sta vivendo un tangibile processo di ammodernamento strutturale e di nuove proposte ai clienti. Come immagina il futuro prossimo?

Poste Italiane ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione, investendo soprattutto in tecnologia e formazione, per essere in grado di continuare a svolgere la sua missione al servizio dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione, e accompagnare il Paese verso la nuova economia digitale. Per quanto riguarda la raccolta del risparmio, che rappresenta da sempre una parte fondamentale del nostro core business, cercheremo di rendere la nostra offerta più completa e competitiva anche in questa era di tasso zero. Senza rinunciare alle caratteristiche di semplicità e trasparenza che ci hanno consentito di conquistare e conservare nel tempo un enorme patrimonio di fiducia”.

All’interno di Poste Italiane è in atto la privatizzazione voluta dallo Stato. A che punto siamo nel processo e quali saranno i prossimi sviluppi?

“Le decisioni sui tempi e le modalità della quotazione spettano al Ministero dell’Economia, che ha peraltro già annunciato di voler collocare sul mercato la parte di azioni rimasta in suo possesso dopo l’IPO dello scorso ottobre. Noi continueremo comunque a impegnarci sulla strada della trasformazione digitale e del miglioramento della qualità dei nostri prodotti e servizi, creando valore per gli azionisti e soprattutto fornendo un contributo allo sviluppo e alla crescita del Paese”.

Luisa Todini è anche, e soprattutto, imprenditrice del settore costruzioni. Nel comparto è in atto una rivoluzione: all’Ecomondo di Rimini, fiera leader sui temi dell’economia circolare, si è parlato molto spesso di edilizia responsabile, riciclaggio dei materiali utilizzati nella costruzione delle strade…

I temi dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale sono ormai usciti dalle sessioni accademiche e dalle campagne di marketing per diventare parte delle politiche e delle strategie della gran parte delle imprese di costruzioni. Efficienza energetica, riduzione emissioni, riciclaggio e riutilizzo, energie rinnovabili, certificazioni, unitamente all’innovazione e alla digitalizzazione sono diventati i key driver dello sviluppo coagulando idee e risorse in tutti i Paesi e interessando in modo trasversale tutti i settori. In qualità di presidente FIEC, l’associazione dei costruttori europei, dal 2010 al 2012 già avevo posto come punto fermo la dimensione del risparmio energetico. Sappiamo che le costruzioni determinano, a livello di UE, il 40% dei consumi finali di energia e proprio sul tessuto edilizio bisogna agire per conseguire i maggiori risparmi energetici, sia attraverso i requisiti delle nuove costruzioni (che in Italia entreranno a regime dal 2019) sia attraverso gli interventi sul patrimonio esistente, accelerando il tasso di rinnovo e ristrutturazione ancora fermo all’1%, sia sviluppando le nuove reti intelligenti per la mobilità e la distribuzione dell’energia”.

Lei è anche mamma e donna attenta al sociale. Dove porterà il cammino intrapreso dalla Fondazione Poste Insieme Onlus?

Poste Italiane nasce nel 1862 come strumento concreto di comunicazione e connessione di persone e territori. La nostra azienda è quindi allo stesso tempo sociale e di mercato. Con la Fondazione Poste Insieme Onlus abbiamo voluto rendere più innovativa ed efficace l’azione di sostegno sociale che Poste da sempre svolge nei confronti di fasce svantaggiate. In un solo anno di attività sono già 18 le progettualità finanziate in tutta Italia, tra cui un programma di prevenzione della dispersione scolastica nel Sud e la prima casa protetta per accogliere i bambini detenuti in carcere insieme alle loro madri. Ma l’aspetto cui teniamo particolarmente è, da un lato, la rendicontabilità dei progetti in termini di impatto sociale, ossia dei cambiamenti positivi che siamo stati in grado di innescare nei territori migliorando la situazione preesistente, e dall’altro il pieno, costante e attivo coinvolgimento dei tanti dipendenti di Poste disponibili e interessati a donare parte del proprio tempo in attività di volontariato. Per la prima volta in una grande azienda come Poste Italiane è partito, a giugno, un percorso di consultazione e ascolto dei nostri 143 mila dipendenti per attivare una rete di volontariato aziendale in grado di incrementare significativamente l’apporto in favore di territori e soggetti svantaggiati. Un cammino, appunto, iniziato da poco ma che sicuramente ci porterà lontano e, soprattutto, darà buoni frutti per tutta la collettività”.

Chi è Luisa Todini

Luisa Todini è laureata in Giurisprudenza. Nel 1985 inizia la sua attività in Todini Costruzioni Generali di cui è oggi presidente. Dal 1994 al 1999 è stata membro del Parlamento Europeo, dal 2004 al 2006 ha fatto parte del CdA della LUISS Guido Carli in rappresentanza del MIUR, dal 2008 al 2010 è stata vice-presidente dell’Istituto per la Promozione Industriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal 2010 al 2012 presidente della Federazione dei Costruttori Europei, dal 2012 al 2014 consigliere di amministrazione della RAI. Dal maggio 2014 è presidente di Poste Italiane.