Archivio 2016

Intervista a tutto campo don il direttore generale del CONAI Walter Facciotto

 

Di Brunello Cavalli

Il Conai, Consorzio nazionale imballaggi è da anni tradizionale partner di Ecomondo, la Rassegna internazionale della filiera della Green Economy. Con il direttore generale Walter Facciotto abbiamo fatto, il punto sullo stato del settore e sui programmi del Consorzio per lo sviluppo ella cultura ambientale nel nostro Paese.                                       

Ormai il riciclo di rifiuti da imballaggio è un vero e proprio mercato con significativa valenza economica e con costanti progressi in termini di recupero. Ci vuol fornire qualche dato per inquadrarlo?

I dati consuntivi 2015 mostrano un ulteriore consolidamento della quota di rifiuti di imballaggio – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro – riciclata a livello nazionale, pari al 66,9% dell’immesso al consumo, per un totale di 8,2 milioni di tonnellate, con un incremento del 4,9% sull’anno precedente. Se sommiamo anche la parte di rifiuti avviata a recupero energetico, i rifiuti di imballaggio recuperati complessivamente ammontano a 9,6 milioni di tonnellate, pari al 78,6% dell’immesso al consumo. Tutto ciò grazie sia al sistema consortile (Conai e Consorzi di Filiera) che ha garantito prevalentemente l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio di provenienza domestica raccolti dai Comuni e sia ai riciclatori indipendenti per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio di provenienza industriale e commerciale. Degli 8 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio avviati a riciclo, il 48% circa sono stati gestiti dal sistema  Conai,  pari a 3,9 milioni di tonnellate.

Nel solo 2015 l’avvio a riciclo degli imballaggi (relativamente al quantitativo gestito dal sistema Conai) ha evitato la produzione di nuova materia prima equivalente a:

  • 725 Frecciarossa (ETR 1000) per l’acciaio.

  • 1 miliardo di lattine da 33cl in alluminio

  • 329 milioni di risme di carta in formato A4

  • 32 milioni di pallet in legno

  • 9 miliardi di flaconi di detersivo in PET

  • 3 miliardi di bottiglie in vetro da 0,75 litri

    Tra le attività del CONAI c’è anche la promozione della cultura ambientale e del riutilizzo. Un questo senso state sviluppando vari progetti. Ce ne vuol parlare?

CONAI è da sempre attivo nella promozione della cultura ambientale, nell’obiettivo di migliorare i livelli quantitativi e qualitativi della raccolta differenziata che rimane il metodo più importante per assicurare materie prime seconde necessarie all’industria del riciclo.
Sul lato delle imprese, ci siamo concentrati sulla fase di progettazione degli imballaggi con il progetto Pensare Futuro, che racchiude iniziative e strumenti messi a disposizione delle imprese per la progettazione e la realizzazione di imballaggi a ridotto impatto ambientale: tra questi, lo strumento dell’Eco Tool attraverso cui viene effettuato un LCA (life cycle analysis) semplificato al fine di misurare in termini ambientali gli interventi di miglioramento effettuati sull’imballaggio.
Dal 2013 pubblichiamo un Bando sulla prevenzione, che riconosce un contributo economico per le aziende, produttrici e utilizzatrici di imballaggi, che hanno effettuato azioni di prevenzione dell’impatto ambientale dei propri imballaggi immessi al consumo in Italia. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, e premia tutte quelle azioni, come la riduzione in peso, l’utilizzo di materiale riciclato, la semplificazione del sistema di imballo, la facilitazione delle attività di riciclo, l’ottimizzazione della logistica, che le aziende adottano in ottica di innovazione ecosostenibile.

Lo scorso 23 novembre, nell’ambito dei Sette Green Awards organizzati da RCS, abbiamo premiato le aziende che hanno partecipato all’edizione 2016 del Bando: “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”: complessivamente, gli 88 progetti  ammessi - di cui 74 premiati - hanno conseguito una effettiva riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi mediamente quantificabile in -19% di emissioni di CO2 in atmosfera, nella diminuzione dei consumi di energia del 18%, e nel risparmio di acqua del 22%. I casi ammessi rappresentano la concreta attuazione di 151 diverse azioni di prevenzione: la più frequente è il risparmio di materia prima (54% dei casi), seguita a distanza dall’ottimizzazione della logistica. La maggioranza degli interventi (66%) riguarda l’imballaggio primario, mentre il restante 34% delle azioni ha agito sugli imballaggi secondari e terziari, ovvero quelli utilizzati rispettivamente per lo stoccaggio e per il trasporto dei prodotti. CONAI ha messo a disposizione dei progetti più meritevoli un monte premi di 300.000 euro, di cui 60.000 euro destinati ai casi più virtuosi per ogni filiera di materiale di imballaggio, e 10.000 euro destinati al caso più significativo dal punto di vista tecnico-progettuale.

Parallelamente alla premiazione dei vincitori del Bando 2016, abbiamo presentato il nuovo Dossier Prevenzione “Futuro Comune”: un progetto a cadenza triennale sulla progettazione sostenibile degli imballaggi, che abbiamo rinnovato in un nuovo prodotto editoriale, più snello, fruibile, e aperto ai contributi della società civile, per fare il punto sulle tendenze in atto nei cambiamenti sociali e nei consumi. Facciamo ciò nella convinzione che quest’analisi possa delineare gli sviluppi futuri di una società più responsabile, con contributi esclusivi a cura di personaggi di eccellenza appartenenti a mondi tra loro differenti come Mauro Felicori, Gualtiero Marchesi, Fabio Novembre, Carlo Ratti, Valentina Vezzali e Luigi Zoja.

CONAI collabora da anni con la Fiera di Rimini per Ecomondo.  Qual è l’importanza di una manifestazione internazionale specializzata su questi temi?

Anche per il 2016 Conai ha confermato la propria partecipazione all’appuntamento fieristico più importante per il settore della green economy e dell’economia circolare, che da vent’anni traccia le fila del dibattito a livello nazionale e internazionale.
Conai ha portato a Ecomondo la propria esperienza nella gestione degli imballaggi, partecipando agli Stati Generali della Green Economy, e contribuendo all’allestimento della mostra ExNovoMaterials, in the circular economy”, che reinterpreta in maniera artistica la rigenerazione di nuova materia prima da rifiuti attraverso il riciclo.

Cosa fa la vostra associazione per coinvolgere i bambini e la scuola sul tema del recupero degli imballaggi?

Sul fronte dell’educazione ambientale abbiamo dato il via a un nuovo progetto rivolto alle scuole, Riciclo di Classe. Ideato in collaborazione con il Corriere della Sera, Riciclo di Classe è un originale percorso ludico-creativo messo gratuitamente a disposizione delle classi di scuola primaria: un’iniziativa che mira a promuovere la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti di imballaggio in modo semplice e efficace.

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In CONAI dal 1999 come vice direttore generale, Walter Facciotto ne è diventato direttore generale nel 2010. Ha maturato la sua esperienza nel mondo del packaging in oltre 25 anni di attività, principalmente nel settore cartotecnico e del cartone ondulato per il quale ha ricoperto, per diversi anni, incarichi associativi sia nazionali che internazionali. Sulla base dell’esperienza acquisita, che si è poi estesa anche agli altri materiali, ha contribuito, sin dall’inizio, alla definizione e all’affermazione del modello italiano di gestione dei rifiuti di imballaggio. www.conai.org